domenica 14 giugno 2009

Una notte al museo


Il domine della villa non trova pace, è stizzito, si rivolge agli dei, impreca, "ho speso montagne di sesterzi per dare al mio giovane figlio una cena d'addio degna di questo nome, prima della partenza che lo vedrà unirsi al glorioso esercito di Roma, partenza che forse me lo strapperà per sempre, e questo è tutto quello che riuscite a fare??"
Il centurione Quinto valerio Orca, forse troppo brillo per ricordarsi del suo grado, impugna un timpano, e suonando con grande trasporto, esclama: "posso anche ballare, se volete, amico mio!"
E quindi via, suonano i flauti e si danza... a ritmo di musica!
I pittori continuano a imprimere sulle pergamene le immagini del giovane guerriero, i servi portano le più svariate pietanze, gli immancabili intingoli e salsine che tanto caratterizzano la cucina romana!

Ma noi ci allontaniamo da questo quadro suggestivo, in cui suoni ed odori ci confondono i sensi.
Chiudiamo la porta sul passato e ci spostiamo in un altra sala. Un Ausiliario della Coorte Secunda di Sardi ci spiega il funzionamento di un enorme macchina da guerra, una ballista, sorta di gigantesco mezzo d'artiglieria dell'antichità;
Antonello Fadda (è questo il suo nome reale, sotto quello di Antonius Primus Valens) ci spiega anche le diverse tipologie di Elmi ed armature presenti nella sala. Viene dedicato un piccolo spazio anche alla descrizione di diverse parti d'una panoplia Nuragica, nuovo argomento rievocativo esplorato con perizia dall'associazione Memoriae Milites.

Ora è tutto più chiaro, abbiamo diradato quel sottile velo che divide il mondo moderno da quello antico. Abbiamo ballato con sublimi danzatrici, assaggiato squisite pietanze (Cucinate dall'associazione dei Cavalieri dell'Antica Locanda, sotto la direzione del presidente Gianni Cannas) ascoltato spiegazioni affascinanti e visto armamenti del tempo antico, Romani e non.

Un nuovo aspetto ludico-ricreativo esplorato dall'associazione. Un evento che per una serata, ha rianimato i silenziosi corridoi del vecchio palazzo civico, con i suoi diorami dimenticati nel sottosuolo, con i pozzi e le vestigia dell'antica città di Karales, che riposa, dimenticata, sotto il frenetico velo di modernità d'un inconscia città marittima al centro del mediterraneo occidentale.

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