giovedì 12 aprile 2012

II Incontro di S.A.C.


II Incontro di S.A.C.
Scambio Amichevole di Conoscenze



Nato in maniera non ufficiale sul forum della COLTELLERIA COLLINI per merito di un ristretto gruppo di forumisti, il S.A.C. (ovvero “Scambio Amichevole di Conoscenze”) si propone di far interagire,con la dovuta attenzione per la sicurezza personale, combattenti di diverse discipline sportive definibili in maniera generica come “arti marziali” prediligendo tuttavia lo scambio tra combattenti armati. Il SAC vuole essere motivo di reciproco scambio di esperienze marziali anche molto differenti, opponendo praticanti di discipline marziali distanti secoli, o migliaia di chilometri, tra di loro.
Nell’ottica dei fondatori, un Kendoka può benissimo praticare dello sparring con uno schermidore di striscia, fioretto, spada a una mano e mezza e qualsiasi altra arma si ritenga opportuna, sempre che questa sia un arma convenzionale, non da fuoco o funzionante tramite meccanismi propulsivi di qualsiasi tipo. La limitazione vale anche per le armi da getto (giavellotti, iacule, eccetera) utilizzabili unicamente senza che vengano lanciate.
I combattimenti vengono decisi in base alle intenzioni dei duellanti. Si decide il livello di contatto da praticare, il livello di protezione richiesto, nonché la qualità dell’arma da utilizzare, sia essa un simulacro ottuso, o un arma da allenamento. Sono vietate le armi “proprie” ovvero le lame affilate di qualsiasi tipo, o con una punta che non sia meno sagomata della curvatura di una moneta da 1 euro.
Il combattimento deve essere vissuto come motivo di accrescimento per entrambi i contendenti, non come una sfida per decretare “l’arma migliore” o il combattente/stile più bravo/efficace. L’agonismo, le dispute personali, la competizione e tutto ciò che può rendere il combattimento più che un libero “scambio amichevole di conoscenze” va escluso a priori.

Resoconto
In quel di Firenze, nell’ormai abituale parco, presso il cosiddetto “Quercione” si è svolto il secondo incontro di SAC tra Marco, detto “Collins” e Alessandro (ovvero il sottoscritto), noto “Lessà”.
L’occasione per l’incontro è stata la manifestazione organizzata per i “giochi di Carnasciale”, nell’allegra aria di festa della manifestazione io e il buon Collins ci siamo defilati per un po’ di tempo onde poter provare in tranquillità i nostri rispettivi giocattoli metallici. Io per ristrettezze di equipaggiamento ho potuto utilizzare solo la mia spada ad una mano e mezza della Kovex, escludendo l’uso del falcione medioevale per ovvi limiti di distanza di utilizzo, e di spada e scudo (triangolare) per ovvie questioni di contatto fisico, dovuto principalmente alla mia mancanza di protezioni (caschetto da scherma) adeguate. Pur avendo a disposizione un intera armatura medioevale del 1380, ho preferito, concorde con Marco (Collins), di schermare (anche vista la mia totale inesperienza in fatto di SAC) con colpi controllati, o al massimo, al tocco. Modalità per me già familiari in quanto reduce da diversi anni di combattimenti scenografici “controllati”. Il combattimento è stato proficuo sotto diversi aspetti. Marco ha utilizzato tre armi diverse per un numero identico di scontri. Due Spade a due mani di diversa fattura e una spada da lato con main gauche. Io ho opposto sempre la mia una mano e mezza, variando semplicemente nell’eliminazione del gambesson al secondo incontro, vista l’assoluta sicurezza con cui Marco controllava i colpi e l’eccezionale onestà con cui segnalava di aver ricevuto un colpo. Spero di aver fatto altrettanto, anche se (forse dovuto al fatto che io non sia solito praticare questo tipo di "contatto" schermistico) ammetto di non essere stato abbastanza “sveglio” da segnalare con i giusti modi quando Marco entrava nella mia guardia, sostanzialmente lasciandomi alla sua mercé. Il primo combattimento, con spada a due mani versus spada ad una mano e mezza è risultato abbastanza equilibrato. Assolutamente eccezionali le movenze di Collins, elegante da vedere, e molto sicuro nei movimenti. Impacciato dal gambesson e limitato dalle mittene, ho cercato di contrastare il gli attacchi con pochi e semplici colpi, senza lasciare troppo spazio alle varie poste insegnate dal Flos.
Il secondo incontro si è svolto più o meno allo stesso modo del primo. Collins stavolta ha adoperato la seconda tipologia di spada a due mani, volendone saggiare la resistenza. Per quanto riguarda le impressioni sulla resa dell’altra spada a due mani lascio che sia lui (ovviamente) a parlarvene. In questo secondo round ho voluto liberarmi dal gambesson, rimanendo praticamente in camisia, vista la tipologia di contatto assolutamente adeguata. Purtroppo (o per fortuna) ho tenuto i mitteni (in quanto fissati per il torneo di scherma ai guanti imbottiti con dello scoch idraulico), che hanno continuato a bloccarmi i movimenti dei polsi. Acquisita maggiore sicurezza rispetto al primo incontro, ho iniziato a ragionare, rispolverando le varie poste e contro poste da utilizzare in base alle diverse situazioni cui Collins mi poneva di fronte. Coda lunga distesa, posta lunga, posta breve, dente di cinghiale, posta di donna altera, vera finestra. Ho cercato di ribattere alle particolari poste che mi si presentavano (e che non conoscevo minimamente) cercando di assimilarle a quelle a me note, classificandole in base alla distanza con cui entrare o allontanarmi e cercando di provocare a mia volta (es. donna altera oppure coda lunga distesa). Tra tutti è stato lo scontro più “meditato” e forse che mi ricordo meglio della giornata.
Il terzo incontro ha opposto la mia ormai abituale una mano e mezzo contro la spada da lato e il pugnale di Collins. Qua non c’è stato gioco alcuno per me e il mio spadino. Personalmente è stato come subire decenni di storia sulla propria pelle in pochissimi secondi. Mi sono sentito come il cavaliere in pesante armatura demolito da una schioppettata. Inerme anche per la mia quasi assoluta ignoranza in fatto di punte (vietate nei tornei in armatura) non sono riuscito a sfiorare Collins manco una volta. La spada da lato, combinata alla main gauche e alla sua straordinaria coordinazione mi tenevano a distanza, Collins mi spostava la spada con il pugnale nel caso in cui cercassi di entrare, e con la sinistra andava a segno. In più occasioni, se fosse stato un duello reale, sarei morto stecchito.
La giornata si è conclusa con una bella foto ricordo e l’augurio di rincontrarci quanto prima. Personalmente ogni incrocio di lama è stato motivo di crescita personale e uno spunto per affinare il mio stile. Un esperienza quanto mai utile e formativa, che ha contribuito ad accrescermi enormemente, sia sotto il profilo di combattente, che sotto il profilo più puramente umano.
Grazie di tutto Marco!

A distanza di diversi anni dalla sua creazione, pur essendosi svolto solo il secondo incontro, il S.A.C. continua ad esistere, sempre vitale come in origine, con tutta la sua carica di amicizia, impegno e dedizione per lo sport che lo ha contraddistinto sin dall’inizio.

In fede
Alessandro Atzeni
Cagliari
Giovedì 12 Aprile 2012

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