mercoledì 16 maggio 2012

Recensione: The Eagle

La copertina, dignitosamente figa, lo ammetto.
Ho visto questo film. Me ne vergogno a dirlo. Il post dovrebbe avere la pretesa di essere una recensione, ma non lo sarà.
Non analizzerò il film dal un punto di vista della trama, della fotografia, della recitazione, blablabla, perché in sostanza di queste cose non gliele importa un fico a nessuno.
Questo film ha un target prettamente maschile (è ovvio) specialmente per quei maschietti appassionati per sangue-e-battaglie (non necessariamente in quest'ordine) tra i 10 e i 99 anni.
Il film può essere visto solo la prima ventina di minuti, perché poi diventa di una noia MORTALE.
Sembra quasi che il regista abbia speso tutti i soldi che aveva per costruire accampamento e per girare una bella battaglia, per poi mandare tutto a cortigiane; naturalmente non è andata così (con gran dispiacere del regista) ciò che è successo invece penso sia una semplice scelta a livello di sceneggiatura. Mi immagino un gruppo di scrittori con la capa mezzo pelata e il colletto macchiato, intorno ad un tavolo che cercano di buttare giù qualcosa per il grande pubblico. Qualcuno esclama "perché non mettiamo proprio all'inizio di questa buffonata, del film una bella battaglia??? Così gli spettatori non se ne andranno facendo svuotare la sala, pensando che non è il caso di smettere di guardarlo, perché dopo ci sarà sicuramente qualcosa di ancora più epico!!!!1" Esattamente come lo sceneggiatore pelato ha prospettato, io come decine di altri idioti, siamo rimasti seduti ad aspettare che la pellicola mantenesse le aspettative del trailer. La dissenteria li colga!

A ben pensarci effettivamente il prologo non ha nessun senso ai fini narrativi. Se cancellassimo ogni singola sequenza sino al momento in cui il protagonista guarisce, il film continuerebbe a scorrere (noioso) esattamente come prima.
Non ho alcuna voglia di scrivere perché questo film faccia schifo al 70%.
Non parlerò di patetici uomini vestiti come degli indiani d'America, o macchiette ancor più insulse,
o di buchi nella trama, come l'uccisione del marmocchio prima della battaglia finale (a chi importa se crepa??? Non ha neanche una parte decente!).
Parlerò della battaglia nel prologo. Guardabile, ma zeppa di cretinate hollywoodiane. Un telefilm Fantasy come Game of Thrones al confronto sembra un documentario del National Geographic.
Senza rovinarvi troppo la sorpresa (come vi sarete già accorti questo post è un unico e gigantesco SPOILER) vi racconterò brevemente cosa succede: i Celti (o presunti tali) attaccano l'accampamento.
Immancabili combattimenti ad mentulam, il film ne è zeppo. 
Ci sta tutta la scena del combattimento con ammazzamenti vari, ma la cosa più idiota è vedere dei tizi catapultarsi in modo letterale all'interno dell'accampamento, superando parapetti irti di punte acuminate come se nulla fossero. Ancora più idiota è vedere i legionari non usare scudi (o buttarli via) per degli stupidissimi duelli "spada vs spada".
Dei Celti non mi son curato troppo. Nelle scene notturne assomigliano (come al solito) ai classici barbari da telefilm. Mezzo nudi, con la barba folta e l'ascia in mano.
Il clou è la sequenza successiva, quando i legionari marciano all'esterno per combattere i Celti.
Dopo una bella carrellata sui soldati pronti ad uscire (armature ed elmi sembrano decisamente passabili) ecco che arriva la cosa più stupida che io abbia mai visto.
Il centurione ordina una testudo in movimento contro una folla di diverse centinaia di celti urlanti.
Seppure sia tutta una finzione, è palese come le comparse-legionari facciano fatica a reggere l'urto "simulato" dei Celti. Figuriamoci se fossero stati nella realtà. Se fosse davvero avvenuta una cosa simile, i Romani non avrebbero resistito neanche mezzo secondo, altro che salvare i feriti e portare a casa la pellaccia.
Il perché è semplice:

Tipica testudo, non particolarmente ben fatta, e sicuramente parecchio inutile in questo contesto.
Number one: La testudo è una formazione utile contro i proiettili, studiata per avvicinarsi ad obbiettivi sensibili senza subire troppe perdite dovute da armi da tiro. Non è assolutamente in grado di reggere l'attacco fisico, diretto, di guerrieri armati; questo perché chi ci sta dentro è obbligato a reggere lo scudo in modo differente da quello attuato per assorbire cariche e colpi avversari. Succede che ci si ritrova ad essere sballottati come sottaceti dentro ad un barattolo senza sapere cosa sta succedendo "fuori", o nel peggiore dei casi si prende una bella bordata in faccia da parte del proprio scudo, ad opera di qualche simpaticone che ci si è lanciato sopra (per averlo provato in prima persona posso assicurarvi che non è per nulla divertente).
Tutto questo senza considerare dei tizi in preda al "furor gallico" intenti a mulinare spade, infilzare con le lance, strappare con a mani nude gli scudi e via dicendo.
Ragionando per astratto mi viene immediato pensare che una formazione di 40-50 uomini (così sembra nel film) sarebbe stata letteralmente schiacciata a terra da una folla di 200 pazzi scatenati.
Il centurione, invece che formare un cuneo, o alla peggio di allargare quanto è più possibile lo schieramento per non essere circondato (magari dando un "ad orbem" che è pressapoco un fronte a cerchio) si fa inghiottire volontariamente dalla folla urlante. Madness.

Uno dei tanti combattimenti idioti del film. Questa immagine riassume il gusto di tutta la pellicola.
L'immancabile ciliegina sulla torta della "demenza rievocativa bellica".
è il gran finale, quando un gruppetto di matusa legionari armati di tutto punto, sbuca dalle nebbie del passato, per combattere contro degli indiani d'america.
La cosa più idiota è che un combattimento che si presentava arduo ma non impossibile, si trasforma in una disfatta quasi completa per i legionari.

Legionari pronti al combattimento. La durata della loro formazione è pari ad un eiaculazione precoce
Dove sarebbe stato logico disporsi "a muro" per fare a pezzi un branco di ragazzini armati come dei selvaggi, privi di uno scudo anche solo lontanamente decente, i legionari mollano la formazione dopo due nanosecondi per buttarsi, come al solito, in autolesionistici duelli cinematografici, con gran mulinare di spade e stupidate annesse. Non stupisce che il branco di hooligans dipinti di bianco riesca a fare fuori il 90% dei romani impegnati nel combattimento.

Un membro della tribù dei piedi neri immigrato in Scozia.
"Il problema della Scozia è che è piena di piedi neri" (Cit. Braveheart)
a concludere degnamente il film ci pensa un happy end ancor più insulso, con una frase finale da telefilm anni '90.

Conclusione: guardate questo film solo se non lo pagate o vi state veramente annoiando.

Voto: 4/10

mercoledì 2 maggio 2012

Ad Signa Milites V (2012) NON si farà

Crisi, crisi, crisi. Sembra che la cultura sia la prima a farne le spese di questi tempi.
Purtroppo per mancanza di finanziamenti la manifestazione "Ad Signa Milites" (che sarebbe giunta al suo V anno consecutivo) non si svolgerà. Con grande rammarico ho appreso la notizia, e con altrettanto rammarico la comunico a voi. Ho pensato di aprire un post unicamente per parlare di questo e informare chi stesse cercando informazioni sulla manifestazione.
Le parole chiave su google in proposito a quest'evento sono giunte alle mie orecchie, e ho pensato fosse mio dovere avvisare voi nautae.
Che dire. Purtroppo la situazione è molto triste. Diverse persone che conosco parlavano della manifestazione come un qualcosa cui ormai i Sassaresi si erano abituati, insomma un evento fisso cui andare ogni anno.
Stavolta, invece non ci sarà nulla.
Nessun combattimento tra gladiatori o le insegne delle coorti e delle legioni avanzare sotto il sole de La Crucca...
Sono stati 4 anni frenetici, 4 Ad Signa Milites che ricorderemo per sempre, sin dal suo esordio, con il campo ai suoi albori.
Con il tempo la manifestazione è cresciuta sempre di più, con la partecipazione di gruppi di rievocazione storica nazionali di altissimo livello.
Checché se ne dica l'evento creava un circolo, un movimento. Cultura che richiamava altra cultura, nonché le altre attività minori legate al funzionamento del campo e alla visita dei turisti che creavano un indotto.
Senza Ad Signa Milites tutto questo non ci sarà. Qualcuno forse sarà contento, altri ancora gioiranno.
Sono certo però che molti rimpiangeranno le mura del Castrum, diventate ormai così familiari.

Benché la manifestazione vera e propria non si svolga, il Castrum, con il suo museo, comunque è sempre aperto per le visite e le scolaresche, feste di compleanno e creazione di altri eventi (presentazioni di libri, et cetera).
Per questo vi rimando tuttavia al sito della Legio III Augusta.
http://www.adsignamilites.it/chi_siamo.html
e il contatto dell'Organizzatore,
Massimiliano Schirru.
adsignamilites@gmail.com


Che dire? Speriamo per un felice ritorno nel 2013 del V Ad Signa Milites.
E un augurio di buona fortuna a Massimiliano Schirru.
Valete omnes!

Salute.