Il famoso "Sycamore Gap" un singolare albero di sicomoro cresciuto in un suggestivo passaggio del Vallo di Adriano (Inghilterra del Nord). |
Freeman e Costner sul Vallo di Adriano, durante la realizzazioe del film. |
Mi è venuto da pensare allora a cosa servano i film storici, a quale sia il loro scopo.
Forse i film (in particolare quelli con ambientazione storica) non raccontano forse le vicende di un dato territorio? Robin Hood è l'esempio principale: quanti di noi sono cresciuti sognando di andare prima o poi nella foresta di Sherwood o nella città di Nottingham? Quanti altri film sapreste elencare, dove vengono presentati posti fantastici, o monumenti di rara bellezza che voleste visitare almeno una volta nella vita? Fate il caso della serie televisiva Poldark, ambientata in Cornovaglia, la miniera presso cui sono state girate le varie scene del film non è assolutamente relazionata (in realtà) al personaggio, ma quando ho visitato di persona il sito, il monumento era preso d'assalto da persone che avevano visto la serie. Allora non è forse vero che i film in fondo servano anche a questo, a promuovere un territorio? Il "Sycamore Gap", come viene chiamato, è a decine di miglia da Sherwood e Nottingham, ma il regista l'ha voluto inserire comunque nel film, per l'eccezionalità dei luoghi e per la bellezza del paesaggio. Quando rivedo questa scena penso a registi meno famosi, ma certo non meno talentuosi che hanno fatto lo stesso in Sardegna, magari inserendo la bellissima Pedra Liana (Gairo) sullo sfondo.
"Nuraghes s'Arena" del regista Mauro Argoni. Sullo sfondo l'imponente monumento naturale Pedra Liana di Seui. |
Ma allora a cosa è dovuta questa avversione che si osserva in Sardegna per fare cinema di qualità, magari storico, che leghi la bellezza dei luoghi con l'uso scenografico dei nostri beni archeologici (con la dovuta tutela che richiederebbe un uso simile)?
Ci siamo onestamente rotti le scatole dei soliti film su pastori e banditi, o su qualche autore sconosciuto che non ha letto quasi nessuno in Italia.
Continuamo (continuano!) a promuovere un'idea di Sardegna ancorata al passato, dove si ripetono sempre i soliti stereotipi ed i soliti cliché. Fate un film su Eleonora d'Arborea, decente, come quello mai uscito filmato almeno 10 anni fa. Fate un film sul periodo romano, cartaginese, nuragico (come il bellissimo Nuraghes - S'Arena). Sfruttate la bellezza dei nostri paesaggi e della nostra storia.
Perché fare cinema, a livello locale, è anche valorizzare le bellezze del territorio.
Pensate alle ricadute che ha avuto l'arcipelago Maltese, o l'Irlanda per l'uso di alcune località legate alla produzione del Trono di Spade (altra nota serie televisiva). Non si contano i pacchetti turistici per chi volesse visitare le location più note del telefilm. Sotto questo aspetto l'Irlanda la fa da padrona: ricordo ancora che un anno fa si facevano le selezioni a Dublino per le comparse di Vikings, e quest'anno uscirà il secondo film della trilogia di Guerre Stellari, anche questo girato per lo più sulle Isole Skellig, dove è localizzato un suggestivo monastero.
E allora perché tutti questi problemi per l'utilizzo dei nostri monumenti (non solo naturali) in serie tv, copertine di libri, film, corti e quant'altro?
Questo di certo non aiuta la promozione del nostro territorio. Anzi, spesso i soldi del cinema sardo finiscono altrove, o magari per l'ennesimo film di pastori e banditi, classici stereotipi. A quando un film storico girato in Sardegna come dio comanda?
Meditate gente, meditate!
Salludi!