venerdì 29 maggio 2009
Lettera a me stesso
Caro me stesso,
peccato non esista più l'onestà intellettuale! Peccato che ci siano persone che vanno in giro a rievocate i legionari romani, quando noi, GIà NEL LONTANO 2000, riproponemmo come anteprima INTERGALATTICA, la rievocazione di un ausiliario romano del I-II sec. d.C. Peccato che questa gente ometta di dire che tutto quello che sanno, l'hanno letto e conosciuto dalla nostra MIRABOLLANTE opera ricostruttiva, conosciuta a livello INTERPLANETARIO, PER LA PRIMA VOLTA NELLA STORIA (beh, precisiamo, dopo 2000 anni!)! Peccato che vadano in giro armati come noi, vestiti come noi, usando la stessa lingua, gli stessi ordini...e perfino MARCIANDO come noi! (quindi è ovvio che ad una manifestazione fatta c'era qualcuno di loro, li abbiamo visti e riconosciuti, per cui ci hanno copiato, maledetti infigardi).
Peccato per loro! perchè tantissime, tra le persone (fasulli doppioni che scrivono commenti su questo blog oltretutto) che ci vogliono bene e che ci adorano come divinità, hanno riferito delle sciocchezze che hanno millantato alle nostre spalle, e della pessima figura che hanno fatto omettendo di dire d'essersi ispirati a noi! Poco importa poi, che la cultura sia un bene comune, che i reperti archeologi siano dello stato (e quindi anche della comunità, che può raffigurarli, leggerli, studiarli, riprodurli... liberamente senza per questo dover pagare i copyright al primo egocentrico che ci fa un libro al rigurado)! Ho intenzione quindi di esporre una mozione al consiglio delle nazioni unite, per questo sopruso che è stato perpetrato ai nostri danni. Farò in modo che venga applicata una legge per cui TUTTI i gruppi di rievocatori romani nati dopo il 2000 CHIUDANO, o in alternativa, ci paghino i diritti, o quantomeno, ci chiamino continuamente in causa per il loro lavoro ricostruttivo, anche se hanno dimostrato ampiemente di occuparsene da prima di noi, anche se han avuto la pazienza e l'intelligenza di andarsi a vedere le fonti autentiche, anzichè il riflesso sbiadito della materia in esame, tramite il nostro lavoro!
Certi guastafeste, che rubano il pane a noi "artisti-scienziati" (facendo tutto gratuitamente) e che vanno a rompere il portauova altrui sono intollerabili! Peccato. perchè stavamo cercando altri vermi asserviti disposti a sfilare sotto le nostre insegne...e vi assicuro che è un vero onore.
Pazienza. Non si finisce mai d'imparare, mio caro.
P.s. Carissimo, ma quanto si può essere anormali per poter dire cose simili?
Continua il duetto!
In risposta ad un recente commento a "Pocos, locos y mal unidos"
"Questa risposta è fantastica, è talmente prolisso e bravo a sviare l'attenzione dimenticando che il "primato" sulla ricostruzione dei costumi siete stati voi a rivendicarlo non io...una "prima mondiale", e perchè non dire galattica? magari neanche i Klingon sarebbero d'accordo:-) Per quanto riguarda il fatto che da anni in tanti stessero già studiando i bronzetti, certo che può essere...caso strano, però, da quando ho pubblicato il mio libro stanno sorgendo come funghi associazioni che ricostruiscono i costumi dei nuragici (infatti non siete gli unici, quindi nessun primato) e tantissimi disegnatori di bronzetti. Già, tutti che pubblicano materiale dopo di me. La qual cosa mi fa anche piacere, sento di aver lanciato una moda, alcuni ammettono anche di essersi ispirati al mio libro...il vostro gruppo invece mi aveva contattato, tempo addietro, per avere informazioni più dettagliate sui colori e i materiali, info che non potevo dare perchè stò ancora portando avanti la ricerca. Forse vi siete "offesi" perchè non vi ho dato le info che cercavate. I miei costumi già pronti sono stati progettati e realizzati da me,con assiduo e faticoso lavoro, con pazienza e studio ho lavorato personalmente e esclusivamente a mano, cucendo i vestiti, realizzando corazze, scudi e tutto quello che poi vedrete...ho demandato la realizzazione di pezzi particolari, come è giusto che sia per fare cose serie, ad alcuni esperti come per il bronzo, l'intreccio e l'arcieria. Comunque, naturalmente voi siete liberi di dire che nessuno vi ha "ispirato", che solo la vostra bravura e perspicacia vi ha aiutato nella ricostruzione...poi sarà il pubblico a giudicare la vostra onestà intellettuale e le vostre "solide" basi di ricerca. Angela Demontis"
Cara, carissima! è sempre piacevole duettare con lei!
Io sarò anche prolisso, ma alla superbia e all'arroganza di certe persone credo non ci sia altro rimedio!
Ancora una volta non posso esismermi dal dirle di rileggersi l'articolo;
"debutto mondiale della RIEVOCAZIONE nuragica"
Ai nostri membri, ed alla nostra associazione, va sicuramente il primato di esser stati i primi ad aver riproposto la ricostruzione Nuragica come un qualcosa di vivo e pulsante, oltre che scientificamente attendibile (conquistando un traguardo finora mai raggiunto da nessuno) con una ricerca del particolare, e dei materiali utilizzati, finora ineguagliata."
è un fatto che ognuno abbia le sue teorie riguardo la ricostruzione di questo periodo. Ma io mi chiedo: lei pensa di poter saperne di più di chi maneggia spade e scudi da decine di anni? Dubito che sappia anche solo come si impugni una spada, o come si costruisce "ad arte" uno scudo.
Mia cara, per potersi improvvisare ricostruttori non basta saper disegnare qualche manichino, e snocciolare teorie (più o meno realistiche) sulla base di osservazioni proprie, o di qualche lettura dei libri per ragazzi della hobby&work (suppongo sia questa la solida base scientifica cui fa riferimento, presente nella bibliografia del suo libro).
Poi desidererei proprio mi riportasse la frase che le ha tanto fatto saltare la mosca al naso;
Sarà quella che ho sottolineato qui sopra? Ebbene, mi dica dove io avrei espresso le parole che lei mi sta addebitando.
E mi scusi se non paragono la nostra ricerca, supportata da anni di studi su protezioni che vanno dall'età del bronzo ai giorni nostri, con personaggi che creano scudi in rame, o interamente in bronzo come qualcun altro suppone, senza peraltro averne la minima attestazione archeologica.
Suvvia, non siamo assurdi...non "può essere che qualcuno abbia studiato i bronzetti prima di lei" è certo, anzi è dimostrato! Ignora selettivamente l'immagine che ho postato in cima all'articolo che mi ha commentato, come le numerose attestazioni (da riviste e giornali) degli studi di Mr. Fadda, che premurosamente mi sono permesso di riproporle, anche questa volta!
E mi dica, da quando ha pubblicato il suo libro ha anche ottenuto da Lilliu la concessione di poter trattare solo lei quest'argomento, e di essere l'unica depositaria della verità sui bronzetti nuragici? Accidenti, interessante questa nuova legge che impone ai rievocatori-studiosi di non poter sviluppare periodi già studiati da altri. Beh, penso che prenderemo il suo consiglio seriamente, ed incominceremo a rievocare Assiri e Babilonesi...sempre che non li abbia "presi" qualcun altro!
Dovrò anche avvertire i fratelli del "continente" su questa nuova direttiva...chissà che non si facciano quattro sonore risate come stanno già facendo, leggendo queste simpaticherie, un pò su tutto il web.
Poi...chissà. Non saremo i primi ad aver rievocato i guerrieri Nuragici? Bene, mi dica chi altri. Mi porti il nome di un gruppo che ha fatto una rievocazione del popolo Nuragico con tutti i crismi, prima della data del "debutto".
E se è un problema di comprensione del significato "Rievocazione Storica"; le metto questa definizione sotto il naso, affinchè lei e qualche altro partigiano del suo "fantastico" lavoro possa finalmente comprendere la differenza tra una riproduzione statica e la RIEVOCAZIONE.
DEFINIZIONE DI RIEVOCAZIONE STORICA (CLICCAMI)
Incredibile poi che continui a parlare di neonate associazioni che sono state fondate ADDIRITTURA dopo il suo libro; è incredibile pensare al potere che è capace di produrre la sua pubblicazione! Credo che neanche la Bibbia o il Corano abbiano uno stuolo di accoliti paragonabile!
Rido poi, perchè in tempi di magra quali sono quelli che attraversiamo, le sue battute sono d'un ilarità unica, dio la benedica! Non ci fosse lei a tirarci su di morale, come faremmo!
Interessante poi questo punto di vista sul fatto che LEI ci abbia espresso il suo desiderio di far parte di un'associazione come la nostra, senza farsi in seguito più sentire, e che si sia trasformato in un NOI che abbiamo elemosinato un suo parere!
Quanto al fatto che noi ci siamo offesi...venga, venga pure a trovarci in sede! L'accoglieremo a braccia aperte come facciamo sempre con tutti!
Ma si, per il resto, lasciamo giudicare il pubblico. Dubito che non siano in molti a capire che tra disegnare figurini e fare una divulgazione attiva come è quella che facciamo noi, ci passi un autotreno.
Continui pure a cucire bamboline cara.
A risentirci presto.
Che ognuno continui sulla strada che ha già tracciato, chissà che in futuro non ci si incontri per scambiarci amichevolmente pareri ed ipotesi.
I miei migliori auguri.
mercoledì 27 maggio 2009
"Pocos Locos y mal unidos": Pubblici dibattiti sulla ricostruzione Nuragica
In risposta ad un recente commento a "Debutto mondiale della rievocazione Nuragica"
"Peccato che non esista più l'onestà intellettuale! Peccato che andiate in giro a dire che siete stati I PRIMI ad osservare i particolari dei costumi nei bronzetti...ma omettete di dire che tutto quello che sapete l'avete letto e visto nel mio libro "Il Popolo di Bronzo" uscito nel 2005 e conosciuto a livello internazionale.105 illustrazioni fatte da me che hanno permesso a tutti voi di vedere la magnificenza dei costumi nuragici PER LA PRIMA VOLTA IN ASSOLUTO! Peccato che diciate di essere i primi a portare delle ricostruzioni a grandezza naturale...e non dite che io ho già esposto a Mandas (settembre 2008) i primi costumi ricostruiti seriamente con studio e ricerca e consulenza archeologica! ( e a Mandas c'era qualcuno del vostro gruppo, l'ho riconosciuto, quindi avete visto i miei manichini...)Peccato anche per voi, perchè son tante le persone che, conoscendo il mio libro, mi hanno segnalato le cose che avete millantato durante la manifestazione del 3 maggio...in tanti mi hanno detto che non avete fatto una bella figura omettendo di dire che il mio libro vi ha "ispirato".
Peccato proprio, perchè stavo cercando gente seria disposta ad indossare i miei costumi che ormai ho finito di realizzare...e vi assicuro che sono veramente magnifici.
Pazienza, non si finisce mai d'imparare nella vita...
Angela Demontis"
"Cara Angela, avere una celebrità come lei, addirittura su questo misero blog è una gioia non da poco! Le dedico uno spazio tutto suo, perchè come al solito mi son fatto prendere la mano, ed ho scritto più di quanto possa accettare il limite massimo di caratteri nei commenti ai post. Ma rispondiamo a quanto lei sta affermando, ormai da anni...(infatti ho avuto il piacere di leggere qualcosa scritto da lei anche sul forum Shardana e seguo abbastanza assiduamente i giornali). Merito della nostra associazione è quello di aver dato vita alla prima rievocazione storica di guerrieri nuragici. E sottolineo rievocazione storica, perchè non mi sembra di aver scritto altro nel mio breve articolo. Se lei parla di materiale ricostruttivo, di manichini, vestiti o di artigianato, ebbene non si stupisca, ma anche in questo campo non è certo la prima; c’è il lavoro non indifferente di Carmine Piras, che seppur soggettivo, è sicuramente la prima attestazione di “ricostruzione” nuragica mai fatta “fisicamente”. Quanto all'osservare i bronzetti e da essi riprodurre “qualcosa” (sia una statuina, un disegno o un modello in grandezza naturale)...nulla di strano, non vedo perché lei dovrebbe avere la prerogativa. L'eccezionale fattura di moltissimi dei nostri bronzi permette una ricostruzione dettagliata sino al più minuto dettaglio. Poi colori e materiali sono assolutamente soggettivi, ed ogni ipotesi, fino a prova contraria, va presa per buona. Oltretutto lei asserisce che noi avremmo utilizzato il suo libro come fosse una bibbia, ebbene, anche qui ci andrei molto cauto. Sicuramente abbiamo usato la vastissima produzione di Lilliu, senza contare libri scritti a più mani da molti dei nostri illustri archeologici. Ci scuserà quindi se siamo andati al museo archeologico di Cagliari per basarci sui manufatti originali, piuttosto che sull'interpretazione grafica di qualcun altro, che è sempre soggettiva ed inattendibile; questo è il metodo che adottiamo da sempre, per ogni periodo che approciamo, quindi non si faccia illusioni di sorta. Nella nostra associazione ci sono dottori, preparatori atletici, artigiani, studenti di storia e archeologia, scienze naturali e medicina. Pensa che abbiamo bisogno di qualche consulenza o di copiare il lavoro di qualcun altro per non saper da noi stessi come procedere in un simile percorso? Tornando nuovamente al suo libro, sicuramente a lei spetta il merito di aver illustrato 105 bronzetti con relativa scheda. Un lavoro certamente faticoso. Per questo le faccio i complimenti, come dopotutto ho già fatto pubblicamente. Tuttavia, anche qui, mi dispiace deluderla, le prime interpretazioni "disegnate" dei bronzetti non sono state né opera sua, né nostra (benchè possiamo vantare studi a livello figurinistico risalenti ai primi anni ’90 grazie a Mr. Antonino Fadda e quindi anteriori al suo lavoro) ma risalgono addirittura agli anni ’70-‘80..se non perfino al decennio del ‘50! Quanto al fatto che lei abbia già esposto a Mandas...ebbene lei ha esposto dei manichini, belli quanto vuole (non mi interessa neanche più di tanto poichè non conta l'aspetto, ma la funzionalità e la praticità di un'arma o di un'armatura) ma pur sempre dei manichini, quindi qualcosa di statico e senza vita. Suppongo che riesca a cogliere la differenza palese con la rievocazione storica. Sicuramente mi piacerebbe esser stato li per il dibattito-mostra (e sicuramente mi sarei presentato, come ho già fatto tempo addietro con professor Ugas in merito a quest'argomento). Quanto all'ultima frase da lei riportata, mi scusi ma qua si cade nel ridicolo! Lei avrebbe visto qualcuno di noi a Mandas? E come, se nessuno è potuto andare a parlarle del nostro decennale lavoro? Ha una foto segnaletica di ognuno di noi? Conosce personalmente ogni individuo della nostra associazione? Mi perdoni se le rispondo sarcasticamente, ma tutto ciò mi sembra davvero paranoico. Quanto a lei...mi pare che di "spie" ne abbia anche troppe! sicuramente questi signori non sono stati abbastanza coraggiosi da dirci in faccia quanto pensavano, preferendo riferire tutto in segretezza, un grande peccato, perchè a differenza dei manichini, noi parliamo, e rispondiamo anche sensatamente. Poi, aver fatto una bella o brutta figura...beh lasciamolo decidere alla caterva di persone che ogni giorno lasciano commenti entusiasti sulla nostra ricostruzione nei vari blog, forums, eccetera sia in italiano che in inglese, a voce o per e-mail. Se oltretutto abbiam fatto una pessima figura solo per non aver citato il suo lavoro... oh beh! mi spiace solo di non aver messo il suo nome in cima alla lista, prima dei vari Lilliu, Lo Schiavo, eccetera! Guardi, sinceramente, questa balzana idea che lei abbia l'assoluta "esclusiva" sulla ricostruzione Nuragica non so quanto le possa risultare utile. I bellissimi bronzi prodotti dalla cultura protosarda sono un bene pubblico, ed esattamente come lei ha potuto disegnarli e studiarli, noi abbiamo fatto altrettanto. Mi scusi poi se nella nostra ricostruzione abbiamo convogliato anni di esperienza marziale, di pratica di combattimento con le più svariate armi. Mi scusi se il nostro gruppo è l'unico ed il solo in Sardegna a costruire da se il proprio armamento (qualcosa come un centinaio di scudi prodotti, più spade ed armature riferite a tre periodi storici) l’unico disposto a riunirsi in una palestra a fare movimenti in formazione e a combattere realisticamente, l'unico ad aver riprosposto nell'anfiteatro romano di cagliari, dopo 2000 anni, i giochi gladiatori; l'unico che si occupi di far riscoprire gratuitamente ai nostri conterranei la nostra storia, che non è solo nuragica, ma anche romana e medioevale. Mi scusi se siamo un'associazione di persone che agiscono totalmente non a fini di lucro, e se il materiale Nuragico da noi prodotto lo abbiamo costruito solo e unicamente con le nostre mani e con i nostri soldi, non derogando ad altri, ben più bravi artigiani, la costruzione di questo o di quell'oggetto, attingendo dal denaro dei nostri concittadini. Per il resto…non credo di avere nulla da aggiungere. Come ha già puntualizzato Mr. Antonino, per nessuna ragione al mondo avremmo dovuto contattarla, visto che già lei si mise in comunicazione con il nostro presidente, senza farsi più viva in seguito. Ma lei crede davvero che un’associazione come la nostra, in contatto con le più disparate realtà rievocative di mezza europa debba avere il suo lavoro come punto di riferimento? Ma non prendiamoci in giro. Si rende conto che questa situazione assurda e paradossale avviene solo in Sardegna? Ma crede che in nord Italia, in Francia o Spagna si mettano a battibeccare per la ricostruzione di nuove figure ed elaborazioni, dall’iconografia archeologica, per le rievocazioni storiche? Stabilendo chi ha il primato di questo o di quello? Che in queste situazioni i Sardi non fanno altro che confermare quanto ci dicevano secoli addietro gli Spagnoli? “Poco locos y mal unidos!”? Che tutto ciò non fa altro che produrre un grandissimo danno alla nostra stessa cultura? Che in tutto ciò sembra di leggere le parole degli archeologi in merito alla stessa civiltà nuragica? Ovvero una guerra continua tra cantoni confinanti, dove ogni gruppo cantonale ammazzava gli abitanti del vicino? Sicuramente queste assurde teorie sono proprio motivate da questo pessimo carattere “campanilistico” che ci caratterizza da sempre! Se comunque non l’ha ancora fatto, le consiglio di leggere l’ultima parte dell’articolo nel blog, perchè forse si è fermata al titolo. Parlava proprio di questo…ma evidentemente non ha colto il riferimento. Francamente, ho l’impressione che ormai questa situazione sia diventata solo un’operazione commerciale, una vetrina in cui farsi conoscere. La voglia del primato a tutti i costi…questa necessità impellente di ricostruire senza lasciare spazio agli altri. Potrei dire che sono deluso. In realtà non lo sono, avevo sentore che la situazione nell’isola stava prendendo questa tangente, e seppur dispiaciuto, non posso fare altro che accettarla come tale. Quanto all’indossare i suoi figurini, mi scusi, ma sa estremamente di presa in giro. Fortunatamente non stiamo assistendo ad un litigio tra madre e figlio, perché questa minaccia sembrerebbe la giusta “punizione” per averle rubato la marmellata. Ma non si preoccupi! Di bellimbusti disposti a sfilare ce ne sono tantissimi in giro per la Sardegna. Ma, dalla mia esperienza sul campo, so che di rievocatori storici degni di questo nome, e con tale esperienza, non ce ne sono molti. Da parte nostra comunque vorrei assicurarle nessun rancore.
Salute, carissima".
mercoledì 20 maggio 2009
In preparazione per Sa Battalla de Seddori
"Nell'anno del signore 1409..."
Così potrebbe iniziare questa storia. Una storia di uomini coraggiosi, libertà perdute e sconfitte cocenti; di sangue, dolore e sofferenza.
Il 30 giugno di quell'anno sfortunato la Sardegna perse definitivamente qualsiasi velleità indipendentista.
Con mano salda sull'impugnatura delle nostre spade, alabarde, virghe, con la mente lucida da qualsiasi ideologia di rivalsa, ci prepariamo a rievocare una data importante, fondamentale, nel cuore e nelle mente di tutti i Sardi che sanno.
Gli allenamenti schermistici proseguono, il martello si accanisce duramente su legno e ferro, per terminare armi, scudi e protezioni.
Il cuore è saldo, la mente è lucida.
Seicento anni. Una data importante. Un evento da ricordare.
Noi ci saremo. E voi?
Ellori! Ellori!
Umpare frades!
martedì 12 maggio 2009
AD SIGNA MILITES: Annus II
Quattro giorni di fuoco a Sassari. Letteralmente, è l'unica cosa che ricordo.
Che dire, i miglioramenti dall'anno passato sono stati notevolissimi, se fossi più espansivo mi profonderei in mille complimenti per il grandissimo lavoro fatto da Massimiliano Schirru anche quest'anno, lavoro che è raddoppiato esponenzialmente visto il maggior numero di partecipanti, visto il maggior numero di spettatori, visto il maggior numero di attrezzature e "scenografie" utilizzate in quest'occasione.
Pare che l'evento di Sassari stia diventando motivo di attrazione annuale e di notevole rilevanza; tantè che personalmente ha qualitativamente e quantitativamente surclassato "l'evento" per antonomasia della rievocazione in Sardegna (il che è tutto dire) Sanluri.
Ma come si sono svolti questi fatidici giorni?
Correndo. Questo lo ricordo bene.
Correndo per finire la mia attrezzatura, correndo per recuperare quel Celta in trasferta di Luca Brizzi (alias "Nolimits") all'aereoporto di Alghero, correndo per scaricare ad ogni secondo, qualcosa che serviva a qualcuno, correndo per una cosa o per l'altra.
E poi il caldo.
Un sole allucinante ha bruciato facce e spalle, braccia e polpacci come non mai. Sciogliendo i milites come candele, rendendo gli elmi dei forni crematori, bruciando il riposo sotto le tende, insomma, il caldo è stato un nemico ben più terribile dei Sardi rivoltosi affrontati anche quest'anno (con una punta di combattività in più).
Ed ecco la nota dolente. I nemici.
Se il primo Ad Signa ha richiesto un nemico fondamentalmente meno numeroso, questo secondo evento ha visto la partecipazione di ben 4 reparti di soldati romani ben nutriti e addestrati.
Cohors II Sardorum
Legio I Italica
Legio III Augusta
Legio IV Flavia
Per un totale di 50 milites in tutto (milite più milite meno)
I "nemici" (si fa per dire ovviamente siam amiconi) invece sono risultati in numero molto minore. L'eccellente spettacolo pirotecnico svolto dagli Arcieri storici non è valso a controbilanciare il numero di combattenti.
Lavoro eccezionale è stato svolto dal mio Celta preferito, come anche dal buon Chicchi (Alias Cunobratos dei Taurini, alias Federico "il Sardo-Celta") che ha avuto il suo bel daffare.
Le redini dell'assalto nemico sono state prese dal nostro gigante biondo in trasferta, che ha saputo reggere benissimo il ruolo improvvisamente assegnatoli.
C'è da dire che se i nemici fossero tutti di tale stazza e di tale esperienza il lavoro sarebbe ben più duro di quello a cui ci stiamo abituando.
Questo è un aspetto secondario, ma personalmente molto importante, che non va lasciato perdere. Purtroppo mi rendo conto che più passa il tempo, più il "lavoro" del soldato romano se le condizioni non lo consentono, diventa quasi meccanico.
Marciare, mettersi in parati, avanzare, testudo, testudo decumbere, porro.
Massacrare a volontà e servire caldo.
La formula purtroppo alla lunga diventa ripetitiva, e sarebbe auspicabile apportare dei cambiamenti (anche per il piacere del pubblico) che stimolino e rendano il "lavoro" sempre nuovo. Perchè se non rimane convinto il rievocatore, ancor meno può esserlo lo spettatore...
Che dire, i miglioramenti dall'anno passato sono stati notevolissimi, se fossi più espansivo mi profonderei in mille complimenti per il grandissimo lavoro fatto da Massimiliano Schirru anche quest'anno, lavoro che è raddoppiato esponenzialmente visto il maggior numero di partecipanti, visto il maggior numero di spettatori, visto il maggior numero di attrezzature e "scenografie" utilizzate in quest'occasione.
Pare che l'evento di Sassari stia diventando motivo di attrazione annuale e di notevole rilevanza; tantè che personalmente ha qualitativamente e quantitativamente surclassato "l'evento" per antonomasia della rievocazione in Sardegna (il che è tutto dire) Sanluri.
Ma come si sono svolti questi fatidici giorni?
Correndo. Questo lo ricordo bene.
Correndo per finire la mia attrezzatura, correndo per recuperare quel Celta in trasferta di Luca Brizzi (alias "Nolimits") all'aereoporto di Alghero, correndo per scaricare ad ogni secondo, qualcosa che serviva a qualcuno, correndo per una cosa o per l'altra.
E poi il caldo.
Un sole allucinante ha bruciato facce e spalle, braccia e polpacci come non mai. Sciogliendo i milites come candele, rendendo gli elmi dei forni crematori, bruciando il riposo sotto le tende, insomma, il caldo è stato un nemico ben più terribile dei Sardi rivoltosi affrontati anche quest'anno (con una punta di combattività in più).
Ed ecco la nota dolente. I nemici.
Se il primo Ad Signa ha richiesto un nemico fondamentalmente meno numeroso, questo secondo evento ha visto la partecipazione di ben 4 reparti di soldati romani ben nutriti e addestrati.
Cohors II Sardorum
Legio I Italica
Legio III Augusta
Legio IV Flavia
Per un totale di 50 milites in tutto (milite più milite meno)
I "nemici" (si fa per dire ovviamente siam amiconi) invece sono risultati in numero molto minore. L'eccellente spettacolo pirotecnico svolto dagli Arcieri storici non è valso a controbilanciare il numero di combattenti.
Lavoro eccezionale è stato svolto dal mio Celta preferito, come anche dal buon Chicchi (Alias Cunobratos dei Taurini, alias Federico "il Sardo-Celta") che ha avuto il suo bel daffare.
Le redini dell'assalto nemico sono state prese dal nostro gigante biondo in trasferta, che ha saputo reggere benissimo il ruolo improvvisamente assegnatoli.
C'è da dire che se i nemici fossero tutti di tale stazza e di tale esperienza il lavoro sarebbe ben più duro di quello a cui ci stiamo abituando.
Questo è un aspetto secondario, ma personalmente molto importante, che non va lasciato perdere. Purtroppo mi rendo conto che più passa il tempo, più il "lavoro" del soldato romano se le condizioni non lo consentono, diventa quasi meccanico.
Marciare, mettersi in parati, avanzare, testudo, testudo decumbere, porro.
Massacrare a volontà e servire caldo.
La formula purtroppo alla lunga diventa ripetitiva, e sarebbe auspicabile apportare dei cambiamenti (anche per il piacere del pubblico) che stimolino e rendano il "lavoro" sempre nuovo. Perchè se non rimane convinto il rievocatore, ancor meno può esserlo lo spettatore...
domenica 3 maggio 2009
Debutto mondiale della rievocazione Nuragica!
Alle 11 di oggi, 03 maggio 2009, il gruppo di rievocazione storica Memoriae Milites ha presentato nella superba cornice del museo archeologico nazionale di Cagliari, in occasione della manifestazione di monumenti aperti; armi, armamenti difensivi, vestiario e personali deduzioni scaturite dalla ricostruzione della bronzistica Nuragica.
L'evento è stato particolarmente bello per via del grandissimo afflusso di gente, e per la disponibilità delle persone disposte ad ascoltare le nostre osservazioni e i nostri studi sull'argomento.
Occupandoci principalmente di scherma medioevale e combattimento romano (militare-gladiatorio) le nostre spiegazioni hanno gravitato principalmente su quest'argomento. Ovvero il significato dei molteplici particolari espressi dai bronzetti; dal tipo di armi utilizzate, sino alle ipotesi sui diversi "ruoli" delle varie tipologie di fanti presenti.
I tre ricostruttori che si son cimentati nell'impresa (rispettivamente il sottoscritto, Mr Antonino Fadda per l'oplita cornuto e Mr. Luca Bernardini per il fante leggero privo di corna) hanno riproposto di fronte ad un foltissimo pubblico (si vedano le foto) di parecchie centinaia di persone le personali deduzioni ricostruttive delle diverse panoplie mostrate in alcuni dei bronzetti studiati.
Ai nostri membri, ed alla nostra associazione, va sicuramente il primato di esser stati i primi ad aver riproposto la ricostruzione Nuragica come un qualcosa di vivo e pulsante, oltre che scientificamente attendibile (conquistando un traguardo finora mai raggiunto da nessuno) con una ricerca del particolare, e dei materiali utilizzati, finora ineguagliata.
Auspicando di riuscire ad attirare l'attenzione su questo bellissimo paragrafo della nostra storia (o protostoria?) affinchè altri gruppi si uniscano a noi per cooperare sinergicamente nella realizzazione di eventi sempre più grandi ed importanti, tesi ad attirare sempre di più gli occhi del resto del mondo su un quadro incredibilmente ricco (oltre che unico) quale è quello della civiltà Nuragica...
Salute,
Alessandro Atzeni.
Di seguito potete trovare le foto dell'evento
su Flirk: Rievocazione Nuragica
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