giovedì 26 aprile 2012

Campagna reclutamenti 2012


Il 2012 è iniziato da qualche mese, ma la nostra associazione, la Memoriae Milites, ha già raccolto una serie di discreti successi per quanto riguardala parte schermistica, e più in generale, rievocativa.

L'associazione Memoriae Milites è una delle pochissime a Cagliari ad occuparsi di Scherma Medioevale, e attualmente l'unica a praticare la scherma in armatura a contatto pieno. I risultati non hanno tardato ad arrivare. Al trofeo "Ermete" di quest'anno, il nostro Capitano (Emanuele Fadda) si è classificato terzo. Dell'associazione hanno passato i quarti di finale ben tre dei nostri atleti. Il numero si è triplicato rispetto alla prima edizione, avvenuta esattamente a solo un anno di distanza.

Iniziare a praticare è estremamente semplice. La nostra palestra (sede Oratorio di San Pio X in via della Pineta, di fronte all'Amsicora) è aperta il martedì e il venerdì, dalle 20:30 alle 22:30, salvo imprevisti (le comunicazioni in tal senso vengono messe sul nostro gruppo FaceBook). L'ingresso è esattamente di fronte alla gelateria "Fresca Voglia".
I nostri "corsi" si suddividono in due tipologie di combattimento. Scherma medioevale in camicia e in armatura. Combattimento militare dell'esercito Romano e specializzazioni gladiatorie.

Per quanto riguarda la prima branca, gli allenamenti di scherma medioevale si basano sul famosissimo trattato del Magistro Fiore de' Liberi, il "Flos Duellatorum" (Fior di Battaglia). La pratica della scherma in camicia viene affrontata inizialmente con il corpo libero da protezioni. Simulacri d'allenamento vengono forniti dall'associazione, così pure come le protezioni base (corpetti e caschetti) che subentrano man mano che aumenta l'esperienza dell'allievo.
Quando lo studente viene reputato abbastanza esperto, viene fornita la possibilità di iniziare a praticare la scherma in armatura. Questa seconda parte del percorso marziale richiede necessariamente una grande preparazione atletica e una buona conoscenza dei principi base della scherma.

Il coronamento dell'esperienza in armatura è la partecipazione ai tornei 1Vs1 e alle battagliole (nonché i Bohurt o i "passi d'arme"), in cui svariati combattenti si fronteggiano liberamente con l'unico scopo di eliminare l'avversario, o secondo precise regole ed obbiettivi da raggiungere per ottenere la vittoria.

L'associazione oltre a curare la parte marziale, si occupa anche di organizzare eventi rievocativi legati a un periodo estremamente turbolento della nostra storia. Il fiorire dei regni Giudicali Sardi, la loro progressiva crisi e il loro tramonto, con la definitiva scomparsa del Giudicato di Arborea nel 1420.
Innumerevoli sono le manifestazioni a cui l'associazione ha partecipato in così tanti anni di attività e che ha organizzato in collaborazione con enti e comuni di tutta la Sardegna. "Torneo del Liofante" a Cagliari (attualmente) per ben sei anni di seguito, "La Bastida di Sorres" a Borutta, "Notti Medioevali" (sempre a Cagliari). Partecipa fin dalle primissime edizioni alla Battaglia di Sanluri, importantissima commemorazione per tutto il popolo Sardo.

I nostri associati scelgono liberamente che attività svolgere, senza essere forzati in nessun modo, con ampia possibilità di scelta su cosa fare tra le tante opzioni che offriamo.
In cambio l'associazione chiede semplicemente amicizia, sincerità e amore per la storia della propria terra.

Il combattimento nell'esercito Romano invece affronta lo studio delle dinamiche di gruppo in un unità di fanteria ausiliare (realmente esistita e reclutata in Sardegna) del I-II secolo dopo Cristo. L'equipaggiamento assolutamente peculiare del corpo ausiliario rende questa tipologia di addestramento estremamente diversa da quella a cui sono addestrati i Legionari "classici" in lorica segmentata e grande scudo a tegola.
La scherma Romana, estremamente semplice, è la base per poter combattere in modo efficace nella massima espressione marziale dell'antichità classica. La Gladiatura richiede qualità potenzialmente presenti in ognuno di noi, ma che necessitano di essere isolate e affinate mediante l'addestramento.
Le diverse tipologie di combattimenti richiedono un'estrema specializzazione e molto impegno per poter essere acquisite nei giusti termini.
Da un punto di vista puramente rievocativo la Memoriae Milites, con la Cohors II Sardorum (questo è il nome della nostra unità di soldati Ausiliari), ha partecipato a numerosi eventi in Sardegna e sul suolo Nazionale. Da Bondeno a Cisliano, sino al Natale di Roma e ad Ad Signa Milites a Sassari acquisendo un notevole bagaglio marziale di movimenti in formazione e sincronismo di gruppo, requisiti essenziali richiesti ad un unità dell'esercito Romano.

I suoi membri oltretutto si occupano delle attività più disparate. Recitazione, ballo, forgiatura del ferro e fusione del bronzo, carpenteria, lavorazione della pietra, tintoria, lavorazione della ceramica, tessitura, arceria, cestineria, pittura.
Ognuno dei nostri soci ha trovato una nuova via di espressione della propria interiorità attraverso gesti antichi, ripescati da antichi trattati, iconografie o da lavorazioni tradizionali ormai in via di estinzione.

La nostra associazione è sempre aperta ad accettare nuovi iscritti e conoscere nuovi amici.
Vi aspettiamo.

Umpare!


mercoledì 25 aprile 2012

In loco qui dicitur Nuras



Domenica 29 Aprile 2012
ore 18,00
Presso la Chiesa di S. Efisio a Nora
la rappresentazione della passio di S. Efisio

A cura del gruppo di rievocazione storica
Memoriae Milites

giovedì 12 aprile 2012

II Incontro di S.A.C.


II Incontro di S.A.C.
Scambio Amichevole di Conoscenze



Nato in maniera non ufficiale sul forum della COLTELLERIA COLLINI per merito di un ristretto gruppo di forumisti, il S.A.C. (ovvero “Scambio Amichevole di Conoscenze”) si propone di far interagire,con la dovuta attenzione per la sicurezza personale, combattenti di diverse discipline sportive definibili in maniera generica come “arti marziali” prediligendo tuttavia lo scambio tra combattenti armati. Il SAC vuole essere motivo di reciproco scambio di esperienze marziali anche molto differenti, opponendo praticanti di discipline marziali distanti secoli, o migliaia di chilometri, tra di loro.
Nell’ottica dei fondatori, un Kendoka può benissimo praticare dello sparring con uno schermidore di striscia, fioretto, spada a una mano e mezza e qualsiasi altra arma si ritenga opportuna, sempre che questa sia un arma convenzionale, non da fuoco o funzionante tramite meccanismi propulsivi di qualsiasi tipo. La limitazione vale anche per le armi da getto (giavellotti, iacule, eccetera) utilizzabili unicamente senza che vengano lanciate.
I combattimenti vengono decisi in base alle intenzioni dei duellanti. Si decide il livello di contatto da praticare, il livello di protezione richiesto, nonché la qualità dell’arma da utilizzare, sia essa un simulacro ottuso, o un arma da allenamento. Sono vietate le armi “proprie” ovvero le lame affilate di qualsiasi tipo, o con una punta che non sia meno sagomata della curvatura di una moneta da 1 euro.
Il combattimento deve essere vissuto come motivo di accrescimento per entrambi i contendenti, non come una sfida per decretare “l’arma migliore” o il combattente/stile più bravo/efficace. L’agonismo, le dispute personali, la competizione e tutto ciò che può rendere il combattimento più che un libero “scambio amichevole di conoscenze” va escluso a priori.

Resoconto
In quel di Firenze, nell’ormai abituale parco, presso il cosiddetto “Quercione” si è svolto il secondo incontro di SAC tra Marco, detto “Collins” e Alessandro (ovvero il sottoscritto), noto “Lessà”.
L’occasione per l’incontro è stata la manifestazione organizzata per i “giochi di Carnasciale”, nell’allegra aria di festa della manifestazione io e il buon Collins ci siamo defilati per un po’ di tempo onde poter provare in tranquillità i nostri rispettivi giocattoli metallici. Io per ristrettezze di equipaggiamento ho potuto utilizzare solo la mia spada ad una mano e mezza della Kovex, escludendo l’uso del falcione medioevale per ovvi limiti di distanza di utilizzo, e di spada e scudo (triangolare) per ovvie questioni di contatto fisico, dovuto principalmente alla mia mancanza di protezioni (caschetto da scherma) adeguate. Pur avendo a disposizione un intera armatura medioevale del 1380, ho preferito, concorde con Marco (Collins), di schermare (anche vista la mia totale inesperienza in fatto di SAC) con colpi controllati, o al massimo, al tocco. Modalità per me già familiari in quanto reduce da diversi anni di combattimenti scenografici “controllati”. Il combattimento è stato proficuo sotto diversi aspetti. Marco ha utilizzato tre armi diverse per un numero identico di scontri. Due Spade a due mani di diversa fattura e una spada da lato con main gauche. Io ho opposto sempre la mia una mano e mezza, variando semplicemente nell’eliminazione del gambesson al secondo incontro, vista l’assoluta sicurezza con cui Marco controllava i colpi e l’eccezionale onestà con cui segnalava di aver ricevuto un colpo. Spero di aver fatto altrettanto, anche se (forse dovuto al fatto che io non sia solito praticare questo tipo di "contatto" schermistico) ammetto di non essere stato abbastanza “sveglio” da segnalare con i giusti modi quando Marco entrava nella mia guardia, sostanzialmente lasciandomi alla sua mercé. Il primo combattimento, con spada a due mani versus spada ad una mano e mezza è risultato abbastanza equilibrato. Assolutamente eccezionali le movenze di Collins, elegante da vedere, e molto sicuro nei movimenti. Impacciato dal gambesson e limitato dalle mittene, ho cercato di contrastare il gli attacchi con pochi e semplici colpi, senza lasciare troppo spazio alle varie poste insegnate dal Flos.
Il secondo incontro si è svolto più o meno allo stesso modo del primo. Collins stavolta ha adoperato la seconda tipologia di spada a due mani, volendone saggiare la resistenza. Per quanto riguarda le impressioni sulla resa dell’altra spada a due mani lascio che sia lui (ovviamente) a parlarvene. In questo secondo round ho voluto liberarmi dal gambesson, rimanendo praticamente in camisia, vista la tipologia di contatto assolutamente adeguata. Purtroppo (o per fortuna) ho tenuto i mitteni (in quanto fissati per il torneo di scherma ai guanti imbottiti con dello scoch idraulico), che hanno continuato a bloccarmi i movimenti dei polsi. Acquisita maggiore sicurezza rispetto al primo incontro, ho iniziato a ragionare, rispolverando le varie poste e contro poste da utilizzare in base alle diverse situazioni cui Collins mi poneva di fronte. Coda lunga distesa, posta lunga, posta breve, dente di cinghiale, posta di donna altera, vera finestra. Ho cercato di ribattere alle particolari poste che mi si presentavano (e che non conoscevo minimamente) cercando di assimilarle a quelle a me note, classificandole in base alla distanza con cui entrare o allontanarmi e cercando di provocare a mia volta (es. donna altera oppure coda lunga distesa). Tra tutti è stato lo scontro più “meditato” e forse che mi ricordo meglio della giornata.
Il terzo incontro ha opposto la mia ormai abituale una mano e mezzo contro la spada da lato e il pugnale di Collins. Qua non c’è stato gioco alcuno per me e il mio spadino. Personalmente è stato come subire decenni di storia sulla propria pelle in pochissimi secondi. Mi sono sentito come il cavaliere in pesante armatura demolito da una schioppettata. Inerme anche per la mia quasi assoluta ignoranza in fatto di punte (vietate nei tornei in armatura) non sono riuscito a sfiorare Collins manco una volta. La spada da lato, combinata alla main gauche e alla sua straordinaria coordinazione mi tenevano a distanza, Collins mi spostava la spada con il pugnale nel caso in cui cercassi di entrare, e con la sinistra andava a segno. In più occasioni, se fosse stato un duello reale, sarei morto stecchito.
La giornata si è conclusa con una bella foto ricordo e l’augurio di rincontrarci quanto prima. Personalmente ogni incrocio di lama è stato motivo di crescita personale e uno spunto per affinare il mio stile. Un esperienza quanto mai utile e formativa, che ha contribuito ad accrescermi enormemente, sia sotto il profilo di combattente, che sotto il profilo più puramente umano.
Grazie di tutto Marco!

A distanza di diversi anni dalla sua creazione, pur essendosi svolto solo il secondo incontro, il S.A.C. continua ad esistere, sempre vitale come in origine, con tutta la sua carica di amicizia, impegno e dedizione per lo sport che lo ha contraddistinto sin dall’inizio.

In fede
Alessandro Atzeni
Cagliari
Giovedì 12 Aprile 2012

giovedì 5 aprile 2012

Resoconto del Torneo Ermete di Firenze


Come riassumere l'esito di tre magnifiche giornate passate all'insegna della rievocazione storica, dello sport e dell'amicizia? Come trasmettere le emozioni provate, in poche, insufficienti, parole? Anzitutto mi preme ringraziare gli organizzatori dell'evento. Tra tutti spicca, per conoscenza diretta, Roberto Cinquegrana (In arte Roberto da Amalfi) e tutta la Compagnia dell'Aquila Bianca.
Gli altri ringraziamenti vanno a tutti i partecipanti al torneo, schermidori ben noti nell'ambiente, e ormai figure "epiche" del mondo della scherma in armatura.
And last, but not least, vanno ringraziate tutte quelle fantastiche persone che compongono l'associazione Memoriae Milites, una vera "famiglia allargata" in cui ognuno di noi si sente figlio, fratello, padre, madre o sorella. Un gruppo di scherma e rievocazione che va ben al di là della semplice passione e dell'interesse sportivo per la scherma e per la storia.

Il Torneo

Tralasciando le svariate vicissitudini che hanno rischiato di far saltare il viaggio (ringraziamo una nota compagnia aerea low-cost per questo) andiamo subito a parlare del torneo e della manifestazione.

Il tutto è iniziato sabato mattina, con la consueta preparazione pre-manifestazione.
La giornata ha iniziato ad ingranare verso metà mattinata, quando i contendenti, già vestiti e scalpitanti, si sono ritrovati nella lizza. Le quattro associazioni presenti hanno fatto scendere in campo i propri contendenti per il primo Girone. Memoriae Milites, Aquila Bianca, Gens Innominabilis, Custodes Ponti. Ognuno con il proprio saluto, ognuno con il proprio grido di battaglia, ognuno deciso a vincere il torneo.
Della nostra associazione sono scesi nel primo girone Luca Bernardini ed Emanuele Fadda.
Nel secondo girone invece hanno combattuto il presidente Antonello Fadda, Andrea Garau ed Alessandro Atzeni.
Di questi cinque si sono qualificati ai quarti di finale Emanuele Fadda, Andrea Garau ed Alessandro Atzeni.
Sono avvenuti anche un paio di duelli fratricidi, tra cui Andrea Vs Antonello durante il secondo girone della mattinata, ed Alessandro Vs Emanuele nel pomeriggio.

Dopo la pausa pranzo si è svolta la stupenda e coinvolgente giostra equestre diretta da Roberto e commentata da Mauro Guidolin, dopo di che sono ripresi i combattimenti.
Il sottoscritto purtroppo non è riuscito ad andare oltre il duello con il proprio capitano. Purtroppo o per fortuna, visto che alla fine, dopo un duello mozzafiato con Fonte (Gens Innominabilis), Emanuele Fadda è riuscito a conquistare il terzo posto.
Il vincitore del torneo invece si è riconfermato nuovamente essere Uther della Gens Innominabilis.
Sono seguite le premiazioni dopo un minuto di commosso silenzio in ricordo di Antonio Ermete, combattente dell'Aquila Bianca scomparso per via di un male incurabile.

Assolutamente toccanti le parole di Roberto al riguardo. Come auspicato, spero fortemente che l'esempio di questo eccezionale ragazzo venga preso da altri come modello di riferimento per i valori che, realmente, costituiscono la scherma e la rievocazione storica.

Unu saludu.
UMPARE!