II Incontro di S.A.C.
Scambio Amichevole di Conoscenze
Nato in maniera non ufficiale sul forum della COLTELLERIA
COLLINI per merito di un ristretto gruppo di forumisti, il S.A.C. (ovvero
“Scambio Amichevole di Conoscenze”) si propone di far interagire,con la dovuta
attenzione per la sicurezza personale, combattenti di diverse discipline
sportive definibili in maniera generica come “arti marziali” prediligendo
tuttavia lo scambio tra combattenti armati. Il SAC vuole essere motivo di
reciproco scambio di esperienze marziali anche molto differenti,
opponendo praticanti di discipline marziali distanti secoli, o migliaia di
chilometri, tra di loro.
Nell’ottica dei fondatori, un Kendoka può benissimo
praticare dello sparring con uno schermidore di striscia, fioretto, spada a una
mano e mezza e qualsiasi altra arma si ritenga opportuna, sempre che questa sia
un arma convenzionale, non da fuoco o funzionante tramite meccanismi propulsivi
di qualsiasi tipo. La limitazione vale anche per le armi da getto (giavellotti,
iacule, eccetera) utilizzabili unicamente senza che vengano lanciate.
I combattimenti vengono decisi in base alle intenzioni dei
duellanti. Si decide il livello di contatto da praticare, il livello di
protezione richiesto, nonché la qualità dell’arma da utilizzare, sia essa un
simulacro ottuso, o un arma da allenamento. Sono vietate le armi “proprie”
ovvero le lame affilate di qualsiasi tipo, o con una punta che non sia meno
sagomata della curvatura di una moneta da 1 euro.
Il combattimento deve essere vissuto come motivo di
accrescimento per entrambi i contendenti, non come una sfida per decretare
“l’arma migliore” o il combattente/stile più bravo/efficace. L’agonismo, le
dispute personali, la competizione e tutto ciò che può rendere il combattimento
più che un libero “scambio amichevole di conoscenze” va escluso a priori.
Resoconto
In quel di Firenze,
nell’ormai abituale parco, presso il cosiddetto “Quercione” si è svolto il
secondo incontro di SAC tra Marco, detto “Collins” e Alessandro (ovvero il
sottoscritto), noto “Lessà”.
L’occasione per
l’incontro è stata la manifestazione organizzata per i “giochi di Carnasciale”,
nell’allegra aria di festa della manifestazione io e il buon Collins ci siamo
defilati per un po’ di tempo onde poter provare in tranquillità i nostri
rispettivi giocattoli metallici. Io per ristrettezze di equipaggiamento ho
potuto utilizzare solo la mia spada ad una mano e mezza della Kovex, escludendo
l’uso del falcione medioevale per ovvi limiti di distanza di utilizzo, e di
spada e scudo (triangolare) per ovvie questioni di contatto fisico, dovuto
principalmente alla mia mancanza di protezioni (caschetto da scherma) adeguate.
Pur avendo a disposizione un intera armatura medioevale del 1380, ho preferito,
concorde con Marco (Collins), di schermare (anche vista la mia totale
inesperienza in fatto di SAC) con colpi controllati, o al massimo, al tocco.
Modalità per me già familiari in quanto reduce da diversi anni di combattimenti
scenografici “controllati”. Il combattimento è stato proficuo sotto diversi
aspetti. Marco ha utilizzato tre armi diverse per un numero identico di
scontri. Due Spade a due mani di diversa fattura e una spada da lato con main
gauche. Io ho opposto sempre la mia una mano e mezza, variando semplicemente
nell’eliminazione del gambesson al secondo incontro, vista l’assoluta sicurezza
con cui Marco controllava i colpi e l’eccezionale onestà con cui segnalava di
aver ricevuto un colpo. Spero di aver fatto altrettanto, anche se (forse dovuto
al fatto che io non sia solito praticare questo tipo di "contatto"
schermistico) ammetto di non essere stato abbastanza “sveglio” da segnalare con
i giusti modi quando Marco entrava nella mia guardia, sostanzialmente
lasciandomi alla sua mercé. Il primo combattimento, con spada a due mani versus
spada ad una mano e mezza è risultato abbastanza equilibrato. Assolutamente
eccezionali le movenze di Collins, elegante da vedere, e molto sicuro nei
movimenti. Impacciato dal gambesson e limitato dalle mittene, ho cercato di
contrastare il gli attacchi con pochi e semplici colpi, senza lasciare troppo
spazio alle varie poste insegnate dal Flos.
Il secondo incontro
si è svolto più o meno allo stesso modo del primo. Collins stavolta ha
adoperato la seconda tipologia di spada a due mani, volendone saggiare la
resistenza. Per quanto riguarda le impressioni sulla resa dell’altra spada a
due mani lascio che sia lui (ovviamente) a parlarvene. In questo secondo round
ho voluto liberarmi dal gambesson, rimanendo praticamente in camisia, vista la
tipologia di contatto assolutamente adeguata. Purtroppo (o per fortuna) ho
tenuto i mitteni (in quanto fissati per il torneo di scherma ai guanti
imbottiti con dello scoch idraulico), che hanno continuato a bloccarmi i
movimenti dei polsi. Acquisita maggiore sicurezza rispetto al primo incontro,
ho iniziato a ragionare, rispolverando le varie poste e contro poste da
utilizzare in base alle diverse situazioni cui Collins mi poneva di fronte.
Coda lunga distesa, posta lunga, posta breve, dente di cinghiale, posta di
donna altera, vera finestra. Ho cercato di ribattere alle particolari poste che
mi si presentavano (e che non conoscevo minimamente) cercando di assimilarle a quelle
a me note, classificandole in base alla distanza con cui entrare o allontanarmi
e cercando di provocare a mia volta (es. donna altera oppure coda lunga
distesa). Tra tutti è stato lo scontro più “meditato” e forse che mi ricordo
meglio della giornata.
Il terzo incontro ha
opposto la mia ormai abituale una mano e mezzo contro la spada da lato e il
pugnale di Collins. Qua non c’è stato gioco alcuno per me e il mio spadino.
Personalmente è stato come subire decenni di storia sulla propria pelle in pochissimi
secondi. Mi sono sentito come il cavaliere in pesante armatura demolito da una
schioppettata. Inerme anche per la mia quasi assoluta ignoranza in fatto di
punte (vietate nei tornei in armatura) non sono riuscito a sfiorare Collins
manco una volta. La spada da lato, combinata alla main gauche e alla sua
straordinaria coordinazione mi tenevano a distanza, Collins mi spostava la
spada con il pugnale nel caso in cui cercassi di entrare, e con la sinistra
andava a segno. In più occasioni, se fosse stato un duello reale, sarei morto
stecchito.
La giornata si è
conclusa con una bella foto ricordo e l’augurio di rincontrarci quanto prima.
Personalmente ogni incrocio di lama è stato motivo di crescita personale e uno
spunto per affinare il mio stile. Un esperienza quanto mai utile e formativa,
che ha contribuito ad accrescermi enormemente, sia sotto il profilo di
combattente, che sotto il profilo più puramente umano.
Grazie di tutto
Marco!
A distanza di diversi
anni dalla sua creazione, pur essendosi svolto solo il secondo incontro, il
S.A.C. continua ad esistere, sempre vitale come in origine, con tutta la sua
carica di amicizia, impegno e dedizione per lo sport che lo ha contraddistinto
sin dall’inizio.
In fede
Alessandro Atzeni
Cagliari
Giovedì 12 Aprile 2012
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