Solitamente scrivo sempre qualcosa su come si è svolto l'evento e su cosa mi è piaciuto e cosa mi è piaciuto meno, ma stavolta ho deciso di aspettare un po' per far "sedimentare" i miei pensieri al riguardo, e scrivere qualcosa di leggibile.
Le vacanze natalizie sono appena passate, ed è giunto il momento di fare un paio di calcoli, anche considerando che è appena iniziato il nuovo anno schermistico.
Lo Stage.
L'evento si è svolto alla perfezione. Da quanto mi risulta è la prima volta che in Sardegna viene qualcuno ad insegnare scherma tedesca secondo gli insegnamenti del Meyer. Non sto includendo in questa mia considerazione maestri di arti marziali miste, kali, stick fighting e via elencando. Penso a maestri di scherma "medioevale" in senso strictu. Se la memoria non mi inganna, diversi anni fa, si tenne a Sorso un seminario di Graziano Galvani sull'uso della daga (al quale non potei andare); ma la daga non è scherma tedesca, quindi penso che questo sia uno dei primi eventi in questo senso, se non il primo.
Ora, aldilà dei "primati" (non i nostri cugini scimmieschi) vorrei spendere qualche riga sull'organizzazione.
La sede utilizzata, a Cagliari, era adeguata allo scopo, una bella palestra di medie dimensioni. Ci sono stati alcuni problemi di "sovraffollamento" durante le "vasche" di colpi avanti e indietro per la palestra, ma per il resto lo spazio è stato più che sufficiente. Potrebbe non esserlo più in futuro, per cui forse bisognerà pensare anche ad un numero chiuso di partecipanti o ad un altra sede.
Per il resto era tutto come doveva essere. Lo stemma HEMA ITALIA campeggiava sul fondo della palestra (gentilmente messo a disposizione dalla Sala d'Arme "le Quattro Porte"), affianco al famigerato "quadrato del Meyer" (Meyer Square), che dopo questa esperienza per me non è più così "antipatico".
Vorrei essere il più organico possibile nella mia descrizione dell'evento, ma conoscendomi so già che farò un gran casino, per cui perdonatemi se scrivo di getto, buttando impressioni qua e là.
Giusto un'iniziale nota dolente: trovare l'ingresso della palestra è stato abbastanza difficile. Ho riscontrato di non essere stato il solo a girare come uno scemo con 10 kili di materiale in due diversi borsoni, ma capisco anche le difficoltà che ci possono essere state a livello organizzativo (una dimenticanza, mille altre cose da fare). Questo non vuole essere una lamentela, quanto un suggerimento per le prossime volte (mi raccomando Riccà!)
Dopo le dovute presentazioni, il primo giorno di seminario ha avuto inizio.
Andrea Conti (da qui in avanti semplicemente Andrea) ci ha sottoposti al suo riscaldamento. Sotto diversi aspetti è stato proficuo anche poter assimilare un diverso modo di fare riscaldamento, in previsione delle particolari azioni che richiede la scherma tedesca ("particolari" rispetto a quella "classica" del Fiore).
Dopo il riscaldamento è seguita una breve introduzione sul Meyer, e sull'ambiente culturale (schermisticamente parlando) in cui era immerso e sulle altre sale d'armi esistenti al periodo;
è seguito un approccio che ho molto gradito, mirato ad insegnare le basi della scherma tedesca, affinché poi i seminaristi potessero comprendere (anche e sopratutto in autonomia) gli insegnamenti del Meyer, più o meno avanzati che fossero.
Un problema frequente nello studio delle arti marziali antiche, infatti, è l'impostazione iniziale di quello che si sta facendo. Ho sempre trovato molto difficile iniziare a studiare un "nuovo" (antico) sistema di combattimento in autonomia. Nel caso in cui si tratti di una scelta obbligata, questo richiede anni di dedizione e studio (letteralmente: culo sulla sedia) per capire gli insegnamenti dei vari autori che si va a leggere. Facendo un paragone è come camminare su una lastra di ghiaccio: Chi si mette a correre come un imbecille, o prende l'argomento con troppa facilità, si troverà presto con il culo per terra.
Fare un seminario, quindi, è il modo più immediato per "entrare" in un sistema diverso da quello a cui si è abituati.
Per quanto riguarda questo aspetto dunque non posso che essere più che soddisfatto per come si sono svolte le cose, e per quanto ho imparato (che naturalmente non dovrà fermarsi a quel tanto, ma dovrà essere affinato e ampliato con lo studio).
Tornando allo stage, dopo l'infarinatura iniziale, Andrea è passato ad insegnarci il fondamentale passeggio e tre dei quattro colpi principali, lasciando l'ultimo al giorno dopo. Ai colpi sono seguite le poste, e la modalità con cui passare da una posta all'altra con un colpo (insomma l'ABC della scherma tedesca).
Imparato questo si è passati al quadrato del Meyer, e allo svolgere le sue sequenze numerico/geometriche (numeri=colpi). Finalmente sono riuscito a capire come superare il malefico passaggio 4-1 che mi bloccava ogni volta (sembra io stia parlando di videogiochi, o calcetto).
La serata infine si è conclusa con una pizzata di gruppo, alla quale purtroppo non ho potuto partecipare. Personalmente l'avrei spostata all'ultimo giorno di seminario, ma è comprensibile il motivo per cui è stata anticipata al giorno prima (partenze, rientri, ecc), per cui sotto questo aspetto...nulla da dire!
Il secondo giorno siamo entrati nel vero e proprio argomento del seminario, cioè i cinque "colpi segreti" del Meyer (più la spiegazione dell'ultimo dei quattro colpi principali).
Non penso abbia molto senso elencare ai lettori quali fossero questi colpi, o cercare di descrivere le sequenze e i giochi; Se siete interessati partecipate al prossimo seminario! Basti sapere al lettore che questi Meisterhau assomigliano, come concetto, all'uso delle poste del Fiore, ovvero ad "annullare" l'uso di una posta contrapposta (scusate il gioco di parole). Preferirei quindi parlare dell'approccio che Andrea ha avuto con noi e quali sono state le mie impressioni generali.
Prima di metterci al lavoro su ogni singolo colpo dei famosi cinque, Riccardo Sanna, presidente dell'associazione organizzatrice e lui stesso insegnante di scherma storica, ci ha esposto i suoi studi sul combattimento a cavallo, come viene illustrato dai quattro codici disponibili del trattato del Fiore (Flos Duellatorum) e dal Fiore di Battaglia tedesco. Pur conoscendo Riccardo come schermidore e come istruttore, non avevo idea di quanto fosse profonda la sua ricerca al riguardo. Durante la sua spiegazione ho avuto modo di capire quanto siano approfondite le sue conoscenze sui trattati, e in particolare riguardo al trattato in esame. Certamente immagino che questo sia dovuto anche al fatto che maneggiare codici e documenti antichi sia il suo lavoro.
La giornata è proseguita con 3-4 ore intense di sparring, che sommate al riscaldamento (autonomo e con Andrea) hanno significato 4.30/5 ore di intenso lavoro fisico. Inutile dire che alla fine eravamo decisamente ridotti di numero ed abbastanza stanchi (ma almeno personalmente soddisfatti).
Alla fine del seminario è nato un momento abbastanza "felice" di scambio di impressioni e informazioni (insomma: tutti hanno tirato fuori i loro vari "giocattoli"). Personalmente sono molto contento di questo clima di serenità che abbiamo ancora in Sardegna riguardo la scherma medioevale, quando in altre A.M. o in altre regioni, non si può dire lo stesso.
Concluso il seminario, Andrea ci ha salutato calorosamente, dandoci appuntamento per un prossimo stage che dovrebbe svolgersi tra non troppo tempo.
Ultime considerazioni
In generale posso affermare tranquillamente che si è trattato di un bellissimo evento come pochi se ne sono visti, riguardo alla materia, in Sardegna. Un plauso ad Andrea, perché ha ampiamente dimostrato di ben conoscere la sua dottrina e di essere un bravo insegnante, sempre disponibile e con l'apparente dono dell'ubiquità! Un plauso naturalmente anche a Riccardo, l'organizzatore dell'evento e a quanti hanno messo a disposizione i loro materiali (spade, proiettori, cartelloni, protezioni, eccetera) per la buona riuscita dello stage; è stato bello vedere la palestra piena di nuove persone che non avevo mai visto prima e che si stanno interessando alla scherma storica (praticando da ormai sette anni penso di poterlo affermare con tranquillità). Spero davvero che si continui con questo clima di distensione e con questo spirito di fratellanza.
Un caro saluto e alla prossima.
Salludi.
A questo Link è possibile scaricare il trattato del Meyer tradotto in Italiano da Andrea Conti. (SCARICA)
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