In questo articolo, analizziamo la recente ricostruzione di una spada micenea di Tipo G, conosciuta anche come "spada a cornetti" o "horned sword". L'obiettivo iniziale era quello di esplorare le caratteristiche costruttive e le implicazioni funzionali dell'arma attraverso un approccio di archeologia ricostruttiva. La spada è stata realizzata per un caro amico, ormai fedele della nostra Nuragic. Ho così approfittato della realizzazione della spada per fare alcune considerazioni. Dopo aver realizzato la fusione in bronzo, la mia ttenzione si è concentrata sul manico dell'arma, che una volta completata suggerisce un utilizzo primario per affondi e stoccate. In particolare, ho ipotizzato che le protuberanze sull'elsa (i "cornetti") non siano una semplice guardia, ma servano come "ricasso" per una presa avanzata (handshake grip). Da archeologo ritengo che questa piccola sperimentazione fornisca un contributo tangibile alla comprensione della manifattura e delle tecniche di combattimento micenee.
1. IntroduzioneDa artigiano e ricercatore, ho sempre trovato affascinanti le armi dell'età del bronzo (a cui ho dedicato la tesi di baccelaureato e la tesi magistrale), e la spada micenea di Tipo G ha catturato la mia attenzione per la sua forma peculiare. Le domande sulla sua presumibile funzione e sul significato dei "cornetti" mi hanno spinto a intraprendere la sua ricostruzione. Ho voluto superare la semplice osservazione teorica per analizzare direttamente le proprietà fisiche e funzionali di quest'arma. Ho intrapreso questo progetto con lo scopo di fornire dati empirici che potessero contribuire alla discussione archeologica in corso, in particolare sulla sua morfologia e sul suo utilizzo.
2. Metodologia di Ricostruzione
Ho realizzato personalmente la fusione della lama in bronzo, basandomi su studi archeologici e reperti museali per garantire la massima accuratezza possibile. Insieme al caro amico e collega artigiano Sandro Garau, ho costruito il manico utilizzando del legno di frassino, fissandolo al codolo con rivetti. Il processo più critico per me è stato la replicazione del manico pieno ("full-tang"), che rappresenta la vera spina dorsale della spada e ne assicura il vero controllo. Dopo aver completato l'arma, ho proceduto all'analisi del bilanciamento e ho testato le diverse impugnature.
3. Risultati e Analisi Funzionale
I miei test hanno rivelato che il punto di bilanciamento della spada si trova molto vicino all'elsa, il che la rende incredibilmente maneggevole. Ho potuto notare come le protuberanze a cornetti, che a prima vista potrebbero sembrare una guardia, in realtà permettano una presa a mano avanzata (handshake grip), confermando la mia iniziale ipotesi che agiscano come un ricasso. Questa posizione dell'impugnatura mi ha permesso di avere un controllo superiore sulla punta della lama, suggerendo che la spada fosse ottimizzata per affondi precisi e stoccate piuttosto che per colpi di taglio potenti. La doppia nervatura centrale sulla lama ha inoltre dimostrato di fornire una notevole rigidità strutturale, prevenendo la flessione durante il colpo di punta, meno utile sul colpo di taglio.
4. Conclusioni
La mia ricostruzione della spada micenea di Tipo G mi ha permesso di toccare con mano la sofisticata ingegneria metallurgica di questa affascinante civiltà del passato. Il design dell'arma non era puramente estetico, ma funzionale, e le "corna" avevano uno scopo pratico in combattimento. Ritengo che il mio lavoro di archeologia ricostruttiva possa offrire un contributo concreto alla ricerca, per chi altro vorrà cimentarsi in questa grande impresa ricostruttiva.
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