venerdì 4 febbraio 2011
Nuova rubrica! (+Murmillo bonus in regalo)
Alcuni di voi lettori staranno domandandosi perchè ho iniziato questo post con la figura di un gladiatore.
Ebbene è presto detto.
Da oggi ho deciso di iniziare una serie di "posts a tema" (che ridicola buffonata), incentrati su particolari figure di combattenti dell'evo antico/medio (ma nel caso dovessi trovare qualcosa di particolarmente interessante per l'età contemporanea potrei inserire anche quello).
Questa "rubrica" sarà caratterizzata da post introdotti da una delle bellissime illustrazioni che il sottoscritto è solito beccare sulla rete (c'è da dire che se non disegnassi in modo così patetico probabilmente inserirei le mie ridicole imitazioni) oltre ad una breve spiegazione. Per i riferimenti bibliografici invece non so quando mi deciderò a metterli, visto che non ho ancora preso quest'abitudine.
E ora sorbitevi la spiegazione!
Il Murmillo, o Mirmillione era una figura gladiatoria presente nel vasto panorama dei giochi (o ludi) dell'età classica.
Alcuni autori vogliono che il nome derivi dal latino "Murma" (murena) per il peculiare stile di combattimento di questo gladiatore, che è solito ritirarsi dietro il suo scudo per poi emergere e colpire il nemico, come farebbe una murena tra gli scogli.
Come prova di tale teoria vi sarebbero le lavorazioni a sbalzo presenti sugli elmi di tali combattenti rappresentanti dei pesci, oltre al fatto che spesso erano opposti ad un altra figura gladiatoria particolarissima, il retiarius, che con rete e tridente aveva il compito di intrappolare e infiocinare il temibile pesce.
Per altri[1] invece il nome deriverebbe dal greco "myr" che vorrebbe significare "celato", "nascosto".
Il Mirmillone era un gladiatore mediamente alto e robusto. Non era necessario che fosse particolarmente veloce, almeno non nella corsa, lunga e prolungata. Bastavano resistenza fisica e scatti brevi ma veloci.
I suoi avversari, retiarii prima, traces poi, erano armati rispettivaente di rete e tridente, scudo circolare o rettangolare di dimensioni contenute. sica supina (spada corta a lama curva, a mò di kukri ma politagliente e particolarmente appuntita) o lancia.
Armi che cercavano di penetrare la difesa avversaria offerta dall'imponente scudo, o dall'elmo dalle larghe tese, il parastinco e la protezione per il braccio, avente la duplice funzione di proteggere l'arto mentre viene sferrato il colpo o di parare i colpi diretti al fianco sinistro.
Questa protezione poteva essere "morbida", ovvero composta da tessuto pressato e cucito (un pò come un gambesson medioevale) oppure in cuoio a fettucce o scaglie e nella versione più comunemente interpretata, in metallo (sempre a scaglie o lamine).
C'è da dire che se il metallo regge più facilmente i colpi inferti dalla lama (e dalle botte) lascia interamente scoperta la parte sottostante il braccio (che negli altri modelli invece viene totalmente avvolta dalla protezione). Questo perchè il metallo non ha le stesse capacità fisiche del cuoio (che può essere tranquillamente ritorto a formare una sorta di cilindro in cui inserire il braccio) e sopratutto non "taglia" chi lo usa, a meno di non sviluppare una sorta di "bordo", ripiegando lo stesso (come in alcuni spallacci medioevali).
Quindi, tutto sommato il Mirmillone era una sorta di fortezza su gambe. Più propenso alla difesa passiva che non all'attacco, salvo repentine punzecchiate con la tremenda sica una volta chiusa la distanza.
A lui si opponevano inizialmente altri mirmilloni. In seguito per rendere il "gioco" più interessante e dinamico, il Mirmillone venne affiancato ad altri combattenti, come i Tracii, agili e relativamente poco protetti, e gli ancor più veloci Retiarii, che facevano della loro "nudità" il motivo scatenante dell'attacco avversario.
Questi in seguito verranno opposti ad un altra figura, che potremmo definire un mirmillone "specializzato". Il temibile secutor!
Ma di questo e di tutte le altre figure parleremo la prossima volta...!
*[1]Quale vi sembra la teoria più convincente? Mah, lascio a voi il giuditium (giudizio).
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