venerdì 4 agosto 2017

Pugilatori Nuragici, Corridori e Assaltatori? Tutto da rifare!


Diversi anni fa, mi ritrovai a discutere dell'ipotesi proposta dallo Studioso Pierluigi Montalbano riguardante il ruolo di "truppe d'assalto" o "corridori" proposto da questi per i guerrieri nuragici. L'idea era in sostanza una derivazione da lla tesi della Sandars sul ruolo dei mercenari appartenenti ai popoli del mare, nel ruolo di "corridori". Ovvero, questi guerrieri stranieri, armati di scudo leggero, poca armatura e un paio di lance corte, più la spada, avrebbero avuto il compito di contrastare i carri degli eserciti orientali. Disarcionando il guidatore del carro, o semplicemente raggiungendo il carro nel momento di maggiore staticità, questi avrebbero avuto il ruolo di "assaltare" il mezzo con le lance corte, per poi finirlo usando la spada. La tesi del Montalbano, rifacendosi a questa idea, vedeva i cosidetti "pugilatori" nuragici come dei possibili corridori. Al tempo come oggi, non ero d'accordo su diversi punti, esposti in seguito nel mio libro "Gherreris" (2016): già al tempo obbiettai all'autore che non esisteva alcuna prova che ricollegasse questi guerrieri, osservati in Sardegna, all'area orientale. Insomma la tesi era sicuramente suggestiva, ma in mancanza di prove non sostenibile. Nessuna raffigurazione in oriente di questi peculiari guerrieri armati di scudo a tegola e guantone, nessuna menzione di queste particolari figure nei geroglifici o in altre fonti del tempo. Insomma, personalmente l'idea non era semplicemente accettabile, rimanendo quindi confinata nell'ambito del possibile ma indimostrabile.


"Corridori" Sherden. Cosa avrebbero in comune con i "pugilatori" di Mont'é Prama ad eccesione del gonnellino a punta?

Presunto "corridore" tipo Monte Prama contro guerriero orientale, statuina di Beppe Cardone.


Recentemente ho notato una riproposizione di questa teoria da più parti. Alcuni si sono occupati di realizzare l'attrezzatura del "pugilatore", come lo scudo ed il guantone. Tutto molto bello, chiunque può sentirsi libero di replicare quello che vede realizzato nelle statue nuragiche. Infatti, personalmente, ho iniziato lo studio della ricostruzione marziale nuragica dal 2009, quando il gruppo Memoriae Milites fece una prima rievocazione nei locali del museo archeologico Nazionale di Cagliari, in seguito ripetuta nel tempo, tra cui anche una mostra in quel di Solanas con l'autore Montalbano. Mi dispiace chi professa di fare questo tipo di cose da 10, 20 anni prima del sottoscritto e del gruppo di cui sono membro, ma di queste persone al tempo non si vedeva manco l'ombra, e di certo non è nota alcuna partecipazione pubblica o privata in mostre o convegni. Quindi, con tutta la bontà che si può avere, iniziamo allora a mettere dei paletti...!

Ritornando al discorso, durante la ricostruzione dell'attrezzatura dei pugilatori e lo studio dell'arte marziale che se ne poteva dedurre, il mio testo "nel cassetto" iniziava a prendere forma. Come tutti i libri, il lavoro di pubblicazione è lungo e rallentato da una serie di necessità editoriali. Inutile ricordare che se pure il libro è stato edito nel dicembre 2016, il processo di editing è durato almeno un anno (ovvero da quando sono partito in inghilterra, nel novembre 2015), mentre la sua scrittura affonda le radici almeno (almeno) nei tre anni precedenti. E chi vorrà contestarlo potrà aprire in tribunale la bozza del libro con allegato il bollo postale inviato alla casa editrice, tanto per essere chiari.

Occorrerà ricordare a queste persone che cercano di inseguire fantomatici primati, che la ricerca si fa scrivendo (cioè pubblicando) su carta stampata. Video su youtube, conferenze fatte tra amici e post su facebook o su un blog non hanno nessun valore legale (altrimenti dovrei andare a ripescare le discussioni scritte sui forum di rievocazione storica e archeologia almeno nel 2005).
Ritornando sul discorso: mentre scrivevo i capitoli sul pugilato nuragico, delineando quale potesse essere lo stile di combattimento ed i colpi plausibili nei termini di una ricostruzione storica e e marziale (8 anni di rievocazione di combattimento militare e gladiatorio romano qualcosa lo hanno pur dato!), incappai in un'interessante scoperta. Non sto parlando dell'idea che i pugilatori combattessero in cerimonie sacre, in duelli rituali di pugilato (tutte idee già proposte anni prima da archeologi quali il Tronchetti o lo Zucca) o assomigliassero a delle specie di gladiatori (teoria mia, occorrerà specificare). Ma che questi guerrieri fossero armati di un pugnale gammato, ormai irriconoscibile per la sua fragilità, in quasi tutti i reperti conosciuti.
Laddove ricostruttori quali la Demontis (Il Popolo di Bronzo) o l'artigiano Carmine Piras (autore per la maggiore di ricostruzioni museali) avevano realizzato tirapugni e guantoni borchiati, io avevo proposto un'unica borchia sottostante al guantone, come si può osservare peraltro dai reperti: andate domani al museo archeologico nazionale di Cagliari e guardate con i vostri occhi!
Ma quale guantone da "pugilatore"? Quali "borchie"? I reperti mostrano chiaramente un unico spuntone sottostante.


Guantoni dei pugilatori, dotati di un'unica borchia con "guardia" ad "L" sottostante al guanto, quasi sicuramente un pugnale gammato spezzato! Da un mio articolo stampato sempre nel 2016.

Volete intenderlo come una borchia? Benissimo, è una vostra idea. Personalmente ho portato nella discussione abbastanza evidenze circa il fatto che:

-I "pugilatori" presentano segni di ferite da lama sul petto e sulle gambe!
-I "pugilatori" sono dotati di scudo, gli unici boxer ad averlo in tutta la storia umana!
-Gli uomini sepolti nella necropoli relazionata alle statue sono tutti giovani tra i 16 ed i 18 anni di età.
-Questi giovani erano nutriti secondo una dieta specifica.

Altro che "corridori" e "incursori" da seconda guerra mondiale, altro che pugilatori con guantoni che sfondano blocchetti o tavole di legno, altro che calci alti da Thai Boxe!

Stiamo parlando di combattimenti tra guerrieri armati di lama (pugnale gammato) dotati di scudo per difendersi da questo e sepolti nella stessa necropoli, guarda caso tutti morti in un età simile.
Se questo non è il quadro di una necropoli di guerrieri impegnati in cruenti giochi sacri, simili a quelli dei guerrieri che prima dei fasti imperiali combattevano presso le pire funerarie (bustuarii), beh non so cosa altro possa essere.

Buon proseguimento di serata!


Acquerello dell'artista Guido Nieddu, su indicazione dell'autore.


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